Farsi intervistare: tre regole base perché non diventi un boomerang. (Interview Blues)

Caro manager che non vedi l’ora di dare visibilità alla tua azienda e alla tua persona attraverso il confronto one-to-one con un giornalista, altrimenti noto come “intervista”, prestami attenzione.

Hai ragione di desiderarla, la tua intervista, è una occasione fantastica sotto molti punti di vista. Se ben condotta sarà un elemento di grande valore per la tua comunicazione.

Ma è essenziale ricordare alcune banali regoline base (terra terra) per assicurarsi che, comunque vada, almeno non avrai fatto dei danni.

1. Non raccontare balle. Davvero, non serve. E’ ridicolo e pericoloso affermare che il tuo prodotto è stato praticamente adottato dalla famosa azienda XYZ quando hai solo un appuntamento settimana prossima per presentarti.  La persona che hai davanti magari conosce piuttosto bene il mercato in cui la tua azienda opera e sa chi utilizza cosa. Lo stesso dicasi per fatturati, tassi di crescita etc. etc. Davvero, è anche poco dignitoso.

2. Non esiste l’out of the record. L’espressione “ma questo non lo scriva” è priva di significato e totalmente fuori contesto. Immagina di essere intervistato “live” sulle reti nazionali : non puoi cancellare un bel niente.

2bis. Raccomandazione legata al punto precedente: non hai il “diritto” di avere il testo dell’intervista prima della pubblicazione ( a meno che non sia un servizio a pagamento). Non puoi fare la maestrina dalla penna rossa e pretendere di correggere quello che ti pare. A volte hai la possibilità di farlo per la cortesia e disponibilità del redattore, ma non è assolutamente una regola.

3. Non parlare male dei concorrenti. E’ davvero un atteggiamento arrogante e fastidioso. Concentrati sulla tua azienda, sulle tue competenze e sui vantaggi che i tuoi clienti trarranno dall’averti scelto. Se hai bisogno di denigrare i tuoi competitor dai un grave segnale di debolezza.

 

 

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