Blog e pubblicità (Microsoft Blues)

Pietro Scott Jovane, Country manager di Microsoft Online Services Group , durante l’Analyst & Influencer Briefing 2007 che si è svolto giovedì scorso sera a Segrate nel quartier generale di Microsoft Italia, ha dichiarato: “Oggi, se voglio sapere cosa “non” comprare, leggo i blog, se voglio sapere cosa comprare guardo la pubblicità.” (fonte: Edelman)

Voi che ne pensate ?

AGGIORNAMENTO: tra i commenti la risposta di Jovane.

E le reazioni di Gianluca , Matteo, Simone , Luigi Ferro di 01Net

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17 risposte a Blog e pubblicità (Microsoft Blues)

  1. [m]m scrive:

    di solito a me succede il contrario… :)
    ciao
    gluca

  2. Pier Luca scrive:

    Forse si riferiva ai prodotti della sua azienda, in tal caso potrebbe avere dei motivi per le affermazioni riportate e sarebbe forse il momento che si chiedesse anche il perchè. Per quanto riguarda altre casistiche non condivido accodandomi al pensiero di Gianluca che mi ha preceduto.
    Un abbraccio.
    Pier Luca Santoro

    Ps: Tra i vari sogni nel cassetto vorrei scrivere un libro dal titolo “Come vendere dei prodotti di scarsa qualità e diventare miliardario” Biografia non ufficiale di Bill Gates. Venderebbe?

  3. Enrico scrive:

    Qualche copia, Pier luca, qualche copia…

  4. stefano scrive:

    Perchè?

  5. Enrico scrive:

    @stefano: “perchè” che cosa ?

  6. Maurizio Goetz scrive:

    Sei sicuro di non aver invertito ;)

  7. Simone Lovati scrive:

    La cosa che sfugge a Pietro Scott Jovane è la natura dei contenuti di cui stiamo parlando, se per quanto riguarda la pubblicità sono le aziende a raccontarci le mirabolanti doti dei loro prodotti. Sui blog sono persone comuni (o quasi) a parlare, propri pari…

    …poi sula fatto che si parla di più degli aspetti negativi che positivi, questo è anche vero, ma la gente ha bisogno di farsi un’idea chiara di cosa sta valutando, conosciuti i difetti non è detto che non acquisti comunque….(come per i prodotti Microsoft)

  8. Luca Fantin scrive:

    Non sono assolutamente in accordo con quando affermato: il word of mouth è utilizzato sia nel bene che ne male e il web rappresenta la piattaforma ideale per la ricerca d’informazioni positive o negative che siano.

    La pubblicità ci porta a tenere in memoria il brand, il prodotto… ma dire che convice nell’acquisto mi sembra esagerato.

  9. giuliana scrive:

    abbastanza verosimile la prima parte, del tutto falsa la seconda. i blog (ma, più in generale, tutti gli strumenti di network) sono una fonte irrinunciabile per sapere cosa comprare e anche cosa evitare. insomma, ora che abbiamo a disposizione una piazza potenzialmente infinita, perché dovremmo limitarci?
    certo, non tutti hanno familiarità con questi strumenti, e allora la faccenda cambia un bel po’…

  10. Pietro Scott Jovane scrive:

    Leggendo i vostri post mi sono sentito chiamato in causa e ci tengo a sottolineare che la citazione riportata è incompleta e svincolata dal contesto in cui era inserita.

    Nel blog di Edelman, infatti, la frase a me attribuita è più ampia e spiega il perche dell’affermazione. Per dovere di cronaca ve la ripropongo senza tagli:
    “Oggi, se voglio sapere cosa “non” comprare, leggo i blog, se voglio sapere cosa comprare guardo la pubblicità. Invece non dovrebbe essere così e siamo convinti che la situazione presto cambierà. Si arriverà a consultare la Rete anche per farsi una opinione positiva dei prodotti, mettendo a confronto le informazioni delle imprese e le esperienze concrete del pubblico. Noi lavoriamo in questa direzione, per nuovi modelli di business che sfruttino le potenzialità della Rete”.

    Non voglio “citare” me stesso ma credo che sia importante che passi il senso corretto della mia frase: quello che voglio dire è che Microsoft crede moltissimo nelle capacità e potenzialità dei blog e lo dimostrano le numerose iniziative che abbiamo realizzato per poter comprendere meglio questo fenomeno. Ad esempio:

    • La ricerca “Parole del web”, commissionata a MetrixLab e Essential Research, volta a capire l’utilizzo in Europa e in Italia dei social network, delle pagine personali e degli amici oltre all’integrazione di questi strumenti con brands, aziende o organizzazioni. La ricerca è stata apprezzata anche dalla blogosfera, come testimoniato dal post di Mauro Lupi, Blogosfere, BlogBabel e altri.

    Lo studio, realizzato in collaborazione con Universal McCann, che analizza le motivazioni che giustificano la generazione di contenuto da parte degli utenti.

    Microsoft inoltre vanta, sia a livello internazionale sia nazionale, una forte attenzione e passione dei dipendenti per i blog: in Italia sono oltre 20 i dipendenti hanno aperto un loro blog personale mentre, a livello mondiale, Microsoft è considerata leader del corporate blogging. Lo stesso Chris Anderson lo ha dichiarato ad un evento a cui ha partecipato il nei giorni scorsi a Milano.
    Io stesso inoltre non perdo occasione, quando vengo invitato a qualche evento/tavola rotonda, per promuovere ed apprezzare il fenomeno blog. Come è successo ad esempio a SMAU, per la tavola rotonda sui Social Media.

    Tutto questo per dimostrare che Microsoft, non solo crede moltissimo nel fenomeno dei blog, ma cerca di comprenderne al meglio le dinamiche, considerandoli degli strumenti di comunicazione fondamentali oggi e in futuro.

    Pietro Scott Jovane
    Country Manager
    Microsoft Online Services Group Italy

  11. Enrico scrive:

    Devo innanzi tutto ringraziare Scott Jovane per aver voluto intervenire direttamente e chiarire il suo pensiero. Vorrei solo sottolineare che nel post era presente il link al blog di Edelman proprio per consentire a tutti di leggere la frase nel suo contesto completo. Personalmente continuo a pensare che l’affermazione in oggetto non rispecchi già oggi la realtà, nel senso che quello che, giustamente, viene auspicato, è già vero: non mi sembra che la rete e la blogosfera in particolare siano solo fonti di negatività per i brand e i prodotti, ma già vengano diffuse e condivise anche esperienze positive, che, sempre a mio avviso, godono di una credibilità e di un valore nettamente superiore a qualsiasi banner.

  12. Simone Lovati scrive:

    Caro Pietro,

    già solo il fatto che tu abbia risposto tra i commenti a questo post dimostra il grado di attenzione che tu e la tua azienda state riservando ai blog. Più di tante iniziative se pur pregevoli (come l’indagine che anch’io ho apprezzato) su questo tipo di fenomeno.

    E’ questo modo di scambiarsi idee diretto e “fuori” dalle parti che amo dei blog.

    E’ chiaro che la tua frase vuole essere una provocazione, in realtà la decisione d’acquisto oggi è spesso la conclusione di un processo complesso in cui concorrono pubblicità, blog, wom etc…

    A presto e in bocca al lupo per i tuoi progetti
    Simone

  13. ELMANCO / Stefano Ricci scrive:

    Ok, ho trovato un pò di risposte, grazie : )

  14. Enrico scrive:

    Vorrei aggiungere un’ulteriore osservazione ( e ampliare il discorso)a quanto chiarito da Jovane nel suo intervento. Posto che le aziende e i grandi player del web pongono già oggi grande attenzione al fenomeno dei social media, blog in testa, ho la sensazione che sia emerso, accanto a inziative sicuramente consapevoli della natura specifica della blogosfera, un altro atteggiamento, che invece di porsi come obbiettivo quello di trovare le modalità più adatte, dirette o indirette per interagire e confrontarsi con questo nuovo “player” , si delinea come decisamente “intrusivo” o “invasivo” , e si pone fondamentalmente la domanda: come cavolo farò a infilare il mio messaggio, pubblicitario o meno, in questi social media ? Semplificando, ma non troppo, mi sembra che la scelta sia tra “dialogare efficacemente con ” o “fare pubblicità attraverso” i social media. Sono assolutamente alternative ? O possono in qualche modo coesistere ?

  15. Marco Massarotto scrive:

    Cosa ne penso? Boh…

    Nel senso: trovo sensatissima la prima parte. E’ quello che faccio per ogni decisione (e penso di essere in nutrita compagnia). Cerco esperienze di altri, mi formo un’opinione in base alla loro identità/presenza/credibilità sul web.

    Non capisco perchè dovrei decidere, invece, cosa comprare in base alla pubblicità, dopo che ho saputo se e come una cosa funziona da chi la usa…

  16. Marco Massarotto scrive:

    Mi sa che i commenti erano in coda assieme, non avevo letto il reply di Scott Jovane mentre postavo il mio:)

  17. Anonymous scrive:

    io penso che tutti vogliano solo guadagnre ed espandersi, tutto il resto sono cazzate!

    ;)

    anche perchè..

    vogliamo parlare del behavior targeting?

    microsoft sta in crisi, ve lo dico io!

    Un saluto,

    Ale