Oggi è lunedì, e comincio la settimana con una bella provocazione.
(Non male come post di attacco, eh?)
Colgo cioè al volo un interessante dibattito sul blog del buon Steve Rubel (vedete qui e qui) e che mi da’ l’occasone per alcune riflessioni sulle implicazioni legate ai nuovi media con cui i comunicati stampa sono diffusi.
Di fatto la possibilità di pubblicare i comunicati stampa sui blog (e relative stringhe RSS) pone un interrogativo non da poco: i comunicati andranno scritti pensando ai giornalisiti (“press release”) oppure prendendo atto del fatto che sono facilmente reperibili (vengono indicizzate da Google) e leggibili direttamente anche dal pubblico cui si rivolgono i giornalisti (“consumer release”)? Insomma, la questione della disintermediazione, come si deve riflettere sulle modalità di costruzione e sui contenuti del comunicato stampa ?
Devo dire francamente che mi sento di condividere alcune osservazioni di Steve.
Intanto l’idea di comunicati costruiti come pagine pubblicitarie mi ricorda molto i fake blog, e mi sembra che crei confusione piuttosto che “semplificare” o rafforazare la comunicazione tra l’ azienda e il suo pubblico. E mi sa che il tutto si ridurrebe ad un frenetico spamming online di pubblicità “travestita”.
E, lo ammetto, mi puzza anche di un malcelato desiderio di scavalcare filtri e analisi di terzi per raccontare online quello che pare e piace spacciandolo per una “notizia”.
Mi pare che lo strumento di conversazione diretta con il pubblico ci sia e siano i blog, intesi nella loro dimensione più “pura” (se mi passate l’audacia dell’aggettivo…).
Ne ho parlato più volte (ad esempio qui, qui e qui) e per oggi vi risparmierei la ripetizione dei concetti… in fondo è solo Lunedì…
Buona settimana.