Il comunicato stampa non è morto: muoiono all’istante quelli fatti male. (Press Release Life Blues)

Il caro, vecchio comunicato stampa rimane, quando utilizzato correttamente, un ottimo strumento per la comunicazione delle aziende verso i media. Certamente vi sono comunicati stampa che, per una serie di motivi, sono destinati a morire pochi istanti dopo essere stati ricevuti.

Leggendo su Facebook i commenti di molti giornalisti sembra che siano totalmente ignorati tutti i principi di base per un comunicato che possa divenire una vera risorsa per il giornalista e, di conseguenza, per l’azienda che vuole comunicare.

Una interessante infografica proposta da Kevin Allen su PRdaily  offre alcuni suggerimenti per evitare che il comunicato finisca tristemente nel cestino invece di divenire un contenuto.

Vediamo alcuni spunti  offerti da Kevin:

1 ) Il titolo non deve essere troppo lungo.

2 ) Prestare attenzione alle parole chiave utilizzate.

3 ) Ottimizzare i primi due paragrafi del comunicato, che devono contenere i messaggi chiave.

4) Utilizzare link per per permettere approfondimenti e ampliamenti dei contenuti, ad esempio articoli di scenario. Inserite solo link realmente concernenti, senza ripeterli più volte.

5) Evitate, per quanto possibile,  qualsiasi tipo di “gergo” tecnologico o aziendale.

6 ) Evitate simboli inutili, come TM e  ® dopo il nome del prodotto o il brand.

7 ) Inserite, se disponibili, altri media di supporto, immagini (quelle leggere per l’online, ed eventualmente un link per quelle in alta definizione) e video, purché linkati e non in attachment.

8 ) Utilizzate l’URL completo del sito web invece del solo nome dell’azienda.

9 ) Se possibile inserite una vera e propria “call to action” per il giornalista, senza dimenticare che  deve realmente offrire qualcosa.

10) Sfruttate le potenzialità dei canali social attivi per diffondere il comunicato.

 

 

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