Chi protegge le aziende dalla blogosfera ? (Blogger’s fake Blues)

Vorrei concludere la settimana con una sana e chiara provocazione.

Abbiamo parlato spesso di come l’azienda deve approcciare la blogosfera, come deve comportarsi quando diventa blogger in prima persona, quando commenta altri blog, quando risponde alle critiche, etc etc.

Ci siamo (metaforicamente) sgolati sulla necessità di un approccio trasparente e corretto alle conversazioni online: niente fake-blog, niente commenti velenosi anonimi, etc. etc.

Peccato che pochi, sinora, si siano dilettati a riflettere su quanto sarebbe bello se la cosa valesse sempre nei due sensi.

L’episodio di cui scrivevo qui  non ha ancora dato luogo alla benchè minima rettifica o precisazione, nonostante il blogger in questione sia stato invitato ad ammettere l’errore persino dai suoi affezionati lettori. E il post continua ad apparire perciò nelle ricerche relative a quel prodotto.

Ora, il blog in questione fa parte di un circuito di blog di informazione, e  lo stesso circuito ha addirittura pubblicato una carta dei diritti e dei doveri dei blogger, dove (ho scoperto nei commenti) si dice chiaramente: “Il blogger se ha fornito informazioni errate in buona fede, non cancella il post ma ospita immediatamente un post di rettifica.”

Francamente non mi sembra un approccio disdicevole…

Che mi dite ?

Chi ha la prestesa (sacrosanta) di fornire informazioni e commenti sui prodotti, non dovrebbe, quando gli si fa notare che ha palesemente preso lucciole per lanterne, rettificare ? Non sarebbe meglio per la sua stessa reputazione, per i suoi lettori e per la blogosfera ? 

Buon weekend

 

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